Ho constatato di recente quanto
sia (ancora) semplice per uno o più Troll sfasciare un gruppo di discussione.
Sorprendente, se si pensa che il fenomeno dei guastatori telematici è vecchio
quanto il web e che la loro individuazione non è difficile. Eppure qualcuno che
cade nelle provocazioni si trova sempre e poi, come nei saloon dei vecchi
western, la scazzottata a due diventa una rissa generale con bottiglie, sedie,
finestre e tavoli rotti. Sotto gli occhi compiaciuti del Troll, che con
l'omonima creatura della mitologia scandinava ha in comune la natura dispettosa,
ostile e subdola.
Mini-ritratto del Troll per chi
non ne avesse ancora incontrato uno. Il suo obiettivo è seminare zizzania in un
forum o gruppo di discussione. Il mezzo è la provocazione, esercitata per lo
più attraverso affermazioni assurde e/o offensive, che però - se il Troll è
abile - arrivano a discussione inoltrata e mai bruscamente, dopo un
avvio in cui gli interlocutori hanno l'impressione (illusione) di avere a che
fare con un conversatore amabile. I toni si alzano in modo quasi impercettibile
e poco a poco i partecipanti normali si trovano coinvolti in una lite senza
accorgersene, dapprima ricorrendo ad argomentazioni sensate e poi perdendo la
pazienza. A questo punto il Troll completa l'opera facendo la vittima, cioè
lamentandosi di essere stato attaccato senza ragione, e - incredibile ma vero -
trova spesso qualcuno disposto a prendere le sue parti. È il momento del tutto
contro tutti, apoteosi della strategia Troll. Una variante sofisticata del
copione è l'intervento contemporaneo di due Troll che fingono di litigare fra
di loro: il trionfo è completo se riescono a trascinare gli altri; parziale ma
comunque lusinghiero se uno dei due è espulso dalla comunità lasciando
all'altro il compito di portare avanti la missione.
Per evitare tutto questo è
sufficiente una "moderazione" equilibrata e tempestiva delle
discussioni. Il controllore di turno deve intervenire per ammonire ed
eventualmente espellere il Troll prima che la situazione degeneri trascinando
gli utenti meno esperti. Che però dovrebbero fare la loro parte, cioè obbedire
al comandamento "don't feed the Troll" ("non rispondete alle
provocazioni").
E il movente? Perché i Troll
agiscono così? I secondi fini esistono - erosione del consenso per un forum
concorrente, per esempio - ma è opinione diffusa che prevalgono motivazioni di
natura socio/psicologica. Buona parte dei Troll, in altre parole, rompono per
il gusto di farlo.
Disegno tratto da
blogworld.com
Ineccepibile!
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