Credo
di avere i titoli per parlare di traduzioni perché conosco l'attività sia dal
punto di vista del produttore che del consumatore. Nel primo caso mi occupo
quasi esclusivamente di orologeria, settore che richiede l'uso di una
terminologia specializzata, per lo più assente dai dizionari: ne trovate un
paio di esempi alla pagina Translations. Più recentemente sono diventato anche consumatore
perché ho deciso di pubblicare la versione in inglese del mio romanzo
L'Orologio con le Ali, progetto che sta decollando dopo una partenza falsa e un
paio di mesi perduti. Trovo che la mia esperienza sia istruttiva e, forse, utile
anche per chi frequenta questo blog, soprattutto se appartiene alla categoria
degli autori indipendenti con ambizioni internazionali.
Il
mondo della traduzione è caratterizzato da compensi spesso inadeguati, che a
loro volta si devono a luoghi comuni senza fondamento. Esempio: tradurre è
facile, basta conoscere un paio di lingue e il gioco è fatto, anche perché
ormai fanno tutto i programmi di traduzione. Difficile concentrare tante
sciocchezze in una frase sola.
Ecco
il mio mini-prontuario, tratto dall'esperienza diretta, per chi cerca un
traduttore letterario serio ed è disposto a pagarlo per ciò che vale.
1. Il professionista serio non accetterà mandati
di traduzione letteraria in una lingua diversa dalla sua lingua madre per la
semplice ragione che esprimersi con la stessa naturalezza in più di una lingua
è quasi impossibile. Mi hanno presentato molti "perfetti bilingui",
ma nessuno lo era davvero.
2. Il professionista serio non usa programmi di
traduzione (i famosi/famigerati strumenti CAT) per un testo letterario. Dopo
l'esperienza negativa con l'agenzia che avevo incaricato inizialmente di
tradurre il mio romanzo, ho pubblicato un'inserzione precisando che non avrei
preso in considerazione le candidature di chi la pensa diversamente da me su
questo tema. Risultato: le risposte sono state solo dieci, ma non ho perso
tempo esaminando candidati improbabili e alla fine ho potuto scegliere fra due
traduttori validi.
3. Il professionista serio non ha prezzi
stracciati. Se un servizio costa poco, significa che quasi sempre vale poco,
spesso pochissimo, a volte nulla. E a risentirne è la reputazione del
committente convinto di aver fatto un buon affare.
È chiaro che, se il committente conosce a sua
volta la lingua di destinazione (ma non abbastanza per occuparsi lui stesso
della traduzione, vedi punto 1), parte avvantaggiato perché gli basta un test
di venti righe per valutare le competenze dell'interlocutore. Se invece ha una
conoscenza limitata o nulla della lingua, l'unica strada che ha per evitare
guai è rivolgersi a un parente/amico/conoscente in grado di giudicare il test.
Se è vero che viviamo in un mondo globalizzato, dove quasi tutti viaggiano e
fanno conoscenze all'estero, non dovrebbe essere Mission Impossible, per dirlo
in "inglisc".
Sotto, la homepage di ProZ.com, la risorsa online
più grande del mondo per i produttori e i consumatori di traduzioni.
Questo intervento ha originato un dibattito sulla pagina Facebook degli Scrittori Italiani Indipendenti. Lo trovate a questo link: https://www.facebook.com/groups/425423407489442/
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