L'industria
orologiera ha un vizietto antico quanto le sue origini: la reticenza. In un
passato non lontano, le marche che si limitavano ad assemblare componenti di
provenienza esterna tenevano nascosta l'identità dei fornitori, ma qui qualche
progresso c'è stato, soprattutto in seguito ai malumori di ETA, produttore
svizzero numero 1 dei movimenti, che ora si fa desiderare. Durante le crisi del
2009 i dirigenti della Case erano loquaci quando si trattava di sottolineare
che la loro bottega se la passava meglio dei concorrenti, un po' meno quando si
apprestavano a licenziare decine o centinaia di dipendenti. Sempre nel 2009, è
nato il Concorso Internazionale di Cronometria (precisione), che si è
presentato come erede delle competizioni del passato - gare tra prototipi
assemblati e rifiniti a mano, ben frequentate tra il 1946 e il 1967 - ma che in
realtà ha poco a che fare con i predecessori: a causa, in particolare, della
segretezza che lo avvolge.
L'edizione
2013 sarà più affollata della precedente, 38 partecipanti invece dei 16 del
2011, ma altrettanto opaca. Nel comunicare la lista degli iscritti, il comitato
organizzatore ha confermato che saranno resi noti solo i primi tre classificati
di ciascuna categoria. I risultati di chi ha fallito l'obiettivo del podio
saranno comunicati solo ai diretti interessati, che a loro volta sono tenuti
alla discrezione. Raccomandazione superflua, si direbbe: perché dovrebbero
rendere nota una prestazione mediocre?
Peccato
per questa atmosfera da film di spionaggio perché le premesse per una gara
interessante ci sarebbero. I criteri di valutazione sono così severi che nel
2011 solo 5 orologi su 18 hanno terminato il ciclo dei test di precisione,
resistenza ai campi magnetici e agli urti. Le prove si svolgono presso istituti
di primaria importanza: l'Osservatorio di Besançon (Francia), il COSC
(controllo ufficiale svizzero dei cronometri) di Bienne e l'Alta Scuola ARC di
Le Locle. Le tre categorie in cui sono suddivisi i concorrenti forniscono una
panoramica originale della produzione orologiera: Marche Classiche (18
orologi), Marche Tourbillon (7), Scuole d'Orologeria (12). In più, tanto per
confermare che la parola d'ordine è "discrezione", ci sarà un
orologio che affronterà le stesse prove degli altri ma non parteciperà alla
gara perché il fabbricante che l'ha iscritto vuole rimanere anonimo...
I
risultati ufficiali saranno resi noti il 24 ottobre prossimo presso il Museo
del Tempo di Besançon, poi gli orologi saranno esposti al Museo d'orologeria di
Le Locle. Coperti da un lenzuolo?
Nella foto sotto, un concorrente della categoria Classica:
il cronografo Type 23 di Dodane.
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