A volte si interrompe la lettura di un libro con la sensazione
di aver buttato via i propri soldi. E a volte la si conclude con la certezza di
aver speso troppo poco perché le emozioni, come ricordava la pubblicità di una
carta di credito, non hanno prezzo. La seconda esperienza è più rara della
prima, dunque va celebrata. Tutto questo per dire che ho avuto la fortuna di
scoprire un gioiellino, avviato - salvo sorprese - ad aggiudicarsi il concorso
strettamente personale di lettura del 2013 con lo stesso, netto, vantaggio, di
"The Help" (Kathryn Stockett) nel 2012.
The Guernsey Literary and Potato Peel Pie Society, ovvero Il
Club della Letteratura di Guernsey nella sintetizzata versione italiana del
titolo, è un romanzo epistolare ambientato nel 1946 tra Londra e Guernsey, che
insieme alle altre isole della Manica fu l'unico territorio britannico occupato
dalla Germania durante la Seconda Guerra Mondiale. La protagonista è Juliet, giovane
scrittrice inglese alla ricerca di un soggetto per il suo prossimo progetto. Un
giorno le arriva la lettera di un residente di Guernsey che ha scoperto il suo
nome in un libro acquistato di seconda mano. Di qui prende avvio un fitto
scambio di corrispondenza che coinvolge un numero crescente di abitanti
dell'isola, tutti membri del Club di lettura che dà il titolo al romanzo. Juliet è così colpita dalle vicende, dal calore e, perché no,
dalle stranezze degli isolani che decide di andarli a trovare per conoscerli di
persona. Arrivata a Guernsey, vi trova un'orfana bisognosa d'affetto,
l'argomento che cercava, una vita diversa e più vera di quella che conosceva e
- inevitabilmente - l'amore.
Al di là della vicenda, ben congegnata e plausibile, a colpire
sono lo stile che alterna il tono leggero con quello grave, il comico con il
tragico, e la cura del dettaglio tipica della narrativa anglosassone migliore. Se
i personaggi appaiono vivi, reali è anche perché l'autrice li colloca su uno
sfondo ricostruito con la precisione di un documentarista.
Per chi non la conoscesse,
merita due parole anche l'autrice, scomparsa prima di godersi il meritato
successo. Mary Ann Shaffer era una bibliofila americana che, proprio come la
sua protagonista, ha scoperto Guernsey per caso e solo molti anni più tardi,
incoraggiata dalle amiche del suo club di lettura, si è cimentata nella
creazione del romanzo. Il suo sogno: "scrivere un libro che piacesse
abbastanza per convincere qualcuno a pubblicarlo". C'è riuscita anche con
l'aiuto di Annie Barrows, sua nipote, che quando la salute della zia si è
deteriorata, ha portato a termine l'opera e l'ha co-firmata.
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