Il mercato dell'arte contemporanea tra illusionisti e nuovi ricchi
Questo documentato libro inchiesta sul mercato
dell'arte contemporanea ha il merito di trattare l'argomento dal punto di vista
di un economista. Il suo lavoro punta - riuscendoci - a svelare le logiche
puramente speculative che si nascondono dietro valutazioni incomprensibili per
i più.
Due case d'aste e pochi collezionisti, commercianti, curatori di musei
fanno il bello e il cattivo tempo, decretando il successo di
artisti/illusionisti che sono soprattutto abili venditori di se stessi, con la
complicità più o meno consapevole di nuovi ricchi ansiosi di abbinare le
fortune economiche con una legittimazione culturale. Don Thompson lascia che a
parlare siano i fatti, raccolti in anni di ricerche, interviste, frequentazione
di aste. Qua e là fa capolino lo humour britannico, ma per lo più non sono
necessarie ironie per sottolineare le assurdità e i tic di un ambiente che,
contrariamente a quanto si potrebbe pensare dall'esterno, non ha quasi nulla a
che vedere con la qualità delle opere. Anzi, coloro che dovrebbero
aiutare il pubblico a capire, cioè i critici d'arte, sembrano giocare un ruolo
irrilevante. Il libro mi è piaciuto al punto che prima o poi leggerò il seguito,
uscito nel 2014.
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