È terminata la "prova su strada" dei due Swatch Irony Sistem 51.
Risultato: il Dark ha un anticipo di 20 secondi rispetto al rilevamento
iniziale, l'Arrow un ritardo di 9 secondi. A prima vista si direbbe che
ha "vinto" quest'ultimo, ma non è così. Il Dark (a sinistra nella foto)
si fa preferire per la regolarità di marcia perché il suo scarto è stato
di 7 secondi il primo giorno, 6 il secondo e di nuovo 7 il terzo.
L'Arrow ha avuto prestazioni più irregolari: +1" il primo giorno, -5" il
secondo e di nuovo -5" il terzo.
Se si tiene presente che, come
detto in precedenza, la regolazione - ovvero la fase più delicata nella
fabbricazione di un orologio - è automatizzata, si può parlare di
risultati in linea con le ambizioni dichiarate dalla Casa quando
presentò questo movimento. Si tratta veramente di un calibro
rivoluzionario? Una risposta oggettiva dovrebbe arrivare dall'ufficio
brevetti: se accoglierà le 17 domande pendenti, se ne potrà dedurre che è
così.
L'ampio uso della plastica e delle saldature al posto delle
viti fa storcere il naso ai puristi dell'orologeria classica, così come
l'impossibilità di riparare l'orologio in caso di guasto. Pareri
legittimi, ma Swatch non ha quasi mai proposto prodotti convenzionali,
facendo un'eccezione solo per gli automatici ETA. Secondo me il giudizio
deve basarsi solo sul rapporto qualità/prezzo. Le prestazioni sono da
"quasi cronometro". Il costo di 195 Euro mi sembra accettabile, anche se
si potrebbe fare meglio (ovviamente la Casa cerca di recuperare al più
presto le spese di Ricerca e Sviluppo).
Un cenno, per finire, sulla
portabilità. Per i miei gusti (e il mio polso) l'orologio è un po'
massiccio, però relativamente leggero e confortevole quando si indossa.
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