Il movimento di questo orologio da tasca ha tre complicazioni:
cronografo, ripetizione ore e quarti, calendario completo con fasi lunari. La
fabbricazione è databile ai primi anni del 900 e il mercato di destinazione era
la Russia, come si deduce dai nomi del giorno e del mese in cirillico.
Come si nota dalla riproduzione del catalogo stampato negli stessi
anni in cui fu fabbricato l’orologio, non appare nessun orologio o movimento
solo tempo, solo pezzi complicati.
Le Phare è il marchio registrato dalla ditta
Barbezat-Baillot nel 1888. La Casa fu fondata intorno al 1870 e conquistò il
primo successo importante all’Esposizione Internazionale di Amsterdam nel 1883.
In questi anni registrò numerosi brevetti nell’ambito dei movimenti complicati,
e in particolare di quelli con ripetizione, guadagnandosi una reputazione che le
valse un posto nella giuria di concorsi prestigiosi e commissioni importanti.
Gli utili in crescita permisero di creare un ramo d’azienda specializzato nella
produzione di macchine per l’orologeria, che fu battezzato Dixi, come la parola
latina che significa “ho detto”. Nel 1910, Dixi brevettò un’invenzione rivoluzionaria (qui sopra in una foto degli Anni 70):
la macchina automatica con la quale le platine e i ponti dei movimenti di
formato ridotto potevano essere perforati con una precisione mai raggiunta
prima. Fu l’adozione generalizzata di questa macchina a favorire la diffusione
dell’orologio da polso e il suo boom commerciale all’indomani della Prima
Guerra Mondiale.
I successi di Le Phare non potevano sfuggire a un
vicino di casa ambizioso e in ascesa. La ditta fondata da Georges Favre-Jacot nel
1865 e battezzata Zenith nel 1911 utilizzava da qualche anno i movimenti Le
Phare per i suoi orologi complicati. James Favre, genero e successore del
fondatore di Zenith, cominciò ad acquistare azioni di Le Phare e Dixi fino a
quando ne assunse il controllo nel 1915. Il rapporto si ribaltò nel 1941,
quando fu Zenith a essere assorbita dall’ex controllata. Cominciò così l’era di
Paul Castella, che guidò Dixi e Zenith fino al 1948, poi solo Dixi fino al 1978
e tornò proprietario di Zenith nel 1978. La sua famiglia lo rimase fino al 1999
e all’avvento del gruppo francese LVMH. Quanto a Dixi, nel 2007 i Castella la
cedettero a un gruppo giapponese, che nel 2016 ha chiuso lo stabilimento di Le
Locle. Si è così conclusa una storia durata un secolo e mezzo.
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