La scorsa settimana, l’asta di beneficenza Only Watch organizzata da
Christie’s a Ginevra è stata teatro di un record storico. Il Grandmaster
Chime di Patek Philippe, uno dei 50 pezzi unici donati da altrettante
Case per contribuire alla ricerca sulla distrofia muscolare, è stato
venduto per 31 milioni di franchi, corrispondenti a oltre 28 milioni di
euro. Naturalmente siti e forum più o meno specializzati hanno
rilanciato la notizia dell’orologio più caro
della storia. La maggior parte di questi ha sottolineato che
l’aggiudicazione ha strappato il record al Rolex Daytona appartenuto a
Paul Newman, che nel 2017 fu aggiudicato per 17,7 milioni di dollari. Un
errore, visto che il primato spettava al Patek Philippe del 1932 creato per il celebre collezionista americano Henry Graves, con 24
milioni di dollari (Sotheby’s, Ginevra 2014). Fin qui è normale
amministrazione: sul web si trovano milioni di notizie false e/o non
verificate.
La sorpresa è leggere lo stesso errore sul sito di
Baselworld, cioè la più importante fiera del settore al mondo (vedi
foto). E pensare che le due Case – Patek e Rolex – sono le regine della
manifestazione…
Chi è interessato alle classifiche trova la
lista dei pezzi da record in questa pagina di wikipedia (aggiornata a prima di Only Watch). Come si nota scorrendo le date delle aste, il primato è sempre stato di Patek Philippe.
Un’ultima curiosità. In una graduatoria mista auto/orologi, cioè due
oggetti assimilabili per tipologia di appassionati, il numero 1 dei
segnatempo si piazzerebbe al quarto posto assoluto. Alle spalle,
ovviamente, di tre Ferrari.
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